Gli assaggi di questa settimana: Adrià vent’anni dopo il suo ultimo corso di cucina; Niko Romito prende le redini della cucina del Bulgari Hotel di Milano; personale per hotel e ristoranti cercasi, con scarso successo, in Francia; tra fatti di cronaca nera e buone pratiche, la filiera del pomodoro in Italia; Milena Gabanelli e la cucina d’autore, tra il serio e il faceto. Buona lettura!

1 ) Vent’anni fa Adrià teneva il suo ultimo corso per colleghi e addetti ai lavori. Ripercorriamo l’emozione per quell’evento che glorificava la tecnica in cucina.
Nei racconti rivive lo stupore e le profezie di successo che si facevano per quei piatti. Sifoni e gelati al parmigiano o ai legumi oggi compaiono in tante cucine in tutto il mondo, profezia avverata. Un’idea di cucina che nasce da un laboratorio/pensatoio dove fare sperimentazione.
Su questo modello di fare cucina, creativa
e imprenditoriale assieme, non sono mancati gli emuli di successo che hanno trovato una propria strada, anche in Italia.

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2 ) Manca poco ormai, la data è fissata per il 27 agosto quando Niko Romito prenderà le redini delle cucine del Bulgari Hotel a Milano. Frutto di una collaborazione a livello mondiale dello chef con la catena alberghiera, la tappa italiana segna la nascita di un’antologia di classici della nostra cucina. Nulla di particolarmente creativo ma frutto di due anni di lavoro per far sposare la tradizione italiana all’essenzialità di Romito. Semplicità e quintessenza del sapore le parole chiave.

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3 ) In Francia diversi quotidiani lanciano l’allarme sulla ricerca di personale nel mondo della ristorazione e dell’ospitalità. Tanti gli annunci per chef de rang, camerieri e barman che rimangono senza risposta. Questione generazionale? Stress, orari e poco tempo libero fiaccano la motivazione dei giovani?

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4 ) La raccolta e trasformazione dell’oro rosso italiano, il pomodoro, che diventa poi il condimento principe della pasta, sono segnate da fatti di cronaca nera. Comprendere meglio la filiera, la politica dei prezzi, il valore della materia prima e se possibile tutelare gli anelli deboli della catena sono ormai un impegno che si impone. A noi, come lettori e consumatori , si impone almeno un dovere di conoscenza. Codici etici, filiere verificate, contratti di lavoro regolari e giusti, sono solo alcune delle buone pratiche che iniziano a venire attuate.

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5 ) Milena Gabanelli e il suo post su facebook dedicato ai ristoranti di cucina d’autore. Un polverone, un post virale nel mondo che ruota attorno alla gastronomia e non solo, reazioni di un’entità che forse nemmeno la diretta interessata si aspettava. La stessa Gabanelli più avanti nel post scrive che non voleva dimostrare nulla ma solo farsi due risate. Levata di scudi da parte degli addetti ai lavori e qui un lungo e argomentato articolo di critica alla giornalista da parte del Gambero Rosso. Post leggero o leggerezza? Un mondo, quello del cibo, che ha reagito in maniera forte e che si prende troppo sul serio? Oppure proprio l’esatto opposto: un mondo che ancora, almeno in Italia, non viene sufficientemente preso sul serio dalla società, non viene ancora compreso e spiegato sufficientemente al grande pubblico?

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