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Assaggi web: sempre più cibo, gli articoli degli altri in rete


Gli Assaggi di questa settimana: il rito del tè, consigli e avvertenze, la storia di una bevanda sempre più di successo; raccontare il mondo del vino, rendere accessibile il linguaggio senza rinunciare a divulgatori competenti; racconti di vino da uno scrigno di bottiglie unico, l’Enoteca Pinchiorri; il rito dell’uccisione del maiale in Calabria; la tavola veicolo di progetti di socialità e solidarietà in Francia. Buona lettura!

 

1 ) Bere una buona tazza di tè in compagnia, come nelle migliori tradizioni british, potrebbe non essere un’azione così sana e così buona in alcuni casi. Alcuni studi (Autorità UE per la sicurezza alimentare e Legambiente) ci indicano che occorrono più controlli da parte delle autorità e più attenzione da parte del consumatore. Pesticidi, persino la nicotina nei casi estremi, o semplicemente una materia prima datata che perde gusto invecchiando sugli scaffali, tutti fattori che rischiano di rendere sgradevole questo rito. L’articolo però è anche l’occasione per ripercorrere storia, diffusione, metodi di produzione e andamento del mercato di questa preziosa bevanda.

Leggi l’articolo completo su Corriere Cucina

 

2 ) La comunicazione sul vino ha bisogno di aprirsi e acquisire un linguaggio più comprensibile? Probabilmente sì. Il rischio è che chiunque possa scrivere di vino. Rendere accessibile un argomento non vuol dire abbassare il livello di conoscenza di chi fa divulgazione. Informare, comunicare e approfondire, restano termini diversi su piani diversi; l’apertura non deve rischiare di diventare confusione.

Leggi l’articolo completo su Intravino

 

3 ) Racconti mitici da un luogo carico di fascino, Enoteca Pinchiorri. Storie di vino e di bottiglie custodite e curate fino all’assaggio, anche plurimo, prima di proporre quel vino, per un servizio impeccabile che entri in sintonia con i gusti del cliente.

Leggi l’articolo completo su Intravino

 

4 ) Un ritorno alle proprie origini gastronomiche attraverso il rito popolare dell’uccisione del maiale, una consuetudine del passato ancora radicato sul territorio della Calabria. Tutto ruota attorno a un animale simbolo della società contadina, simbolo di abbondanza e al tempo stesso emblema dello zero spreco.

Simboleggia la festa, in un rito di inizio anno in cui si sceglie l’animale e ci si ritrova attorno a un pentolone, per vegliarne la cottura una notte intera; il giorno dopo segue un infinito pasto a base di maiale.

È l’animale di cui, proverbialmente, non si butta via nulla. Un tempo scelta frutto della necessità, oggi una scelta e basta. Nella società dell’abbondanza si continua a non sprecare nulla del maiale, anche per rispettarne il sacrificio.

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5 ) La tavola come elemento di socialità, semplicemente uno strumento per combattere la solitudine nelle grandi città, oppure luogo inclusivo ad esempio per chef rifugiati, vedi il Refugee Food Festival. In Francia si moltiplicano le serate dove il pasto ha risvolti sociali. La convivialità a tavola, spesso legata a incontri tra amici e parenti, allarga i propri confini e aspira a valori di solidarietà di cui il cibo si fa veicolo.

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Roberto
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About me

Impiegato a tempo indeterminato, ma aspirante "flâneur", almeno nei sogni; un ozio creativo nel quale dedicarsi completamente alla buona tavola, al cucinare, alle arti visive, alla lirica e alla lettura dell'opera omnia di Balzac. Restando coi piedi per terra coltivo queste attività come passioni personali, quando posso, nel tempo libero. Scrivo di cibo perché amare qualcosa e voler comunicare questo amore credo siano una cosa sola, da gourmand aspirante gourmet, sempre pronto ad imparare cose nuove.

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