Simona Parini By

Il panino Da Gigione


Mortificato e massificato sino a pochi anni fa, l’hamburger sta vivendo il suo momento di gloria. E meno male. Il problema è che, come sempre, tutti sono a pronti a salire sul carro dei vincitori e diventa difficile stare alla larga da chi, sotto sotto, ha solo messo un vestito nuovo agli hamburger “di plastica” con i quali l’industria americana ci ha sedotti a tradimento negli anni Ottanta.

Nei panini Da Gigione finiscono invece carni certificate a filiera chiusa e controllata, Marchigiana e Chianina Igp, ma anche salumi e formaggi delle migliori selezioni a marchio Dop. Di ogni ingrediente proposto viene riportato il produttore, e spesso si tratta di piccoli artigiani del gusto: la Nduja di Spilinga è quella di Luigi Caccamo e i salumi di maiale nero casertano sono quelli di Mastro Enrico. Anche il dressing è ricercato: per condire i panini ci si può sbizzarrire per esempio tra mostarda d’arancia, caviale di aceto balsamico, crema di formaggio di fossa di Sogliano Dop e patè e salse bio.

Da Gigione nasce tre anni fa, quando i fratelli Gennaro, Raffaele e Alberto Cariulo hanno un’idea: fare panini utilizzando la carne della macelleria di famiglia, quella selezionata e lavorata da papà Luigi con le ricette di mamma Antonietta. Risultato? La macelleria di Pomigliano d’Arco, nel napoletano, rimane aperta anche di sera e diventa tappa fissa degli amanti degli hamburger.

L’anno scorso Gigione ha raddoppiato. Alla macelleria-hamburgheria di via Trieste si è aggiunta l’hamburgheria-braceria di via Roma dove alle pareti fa bella mostra una gran parte della ricca carta dei vini (circa 250 etichette) e delle birre, tutte artigianali e italiane. Qualunque sia il locale in cui vi guideranno appetito e curiosità, armatevi di pazienza: sarete ricompensati.
Info: www.dagigione.it

Simona Parini
Simona Parini
About me

Simona Parini è nata nel 1970 a Busto Arsizio, città citata come “non luogo” in film, canzoni e romanzi. Porterebbe su un’isola deserta le lettere ricevute quando ancora si usava scriverle. Ha visto e rivisto Colazione da Tiffany e, da reazionaria, è convinta che non ci siano più i film di una volta. Quando è nervosa, quindi spesso, canta hit italiane degli anni Cinquanta. Scrive di comunicazione, lifestyle e turismo e nella top ten delle mete più romantiche del mondo mette un borgo ligure salvato da un polpo, a poche centinaia di chilometri da Milano. Sogna di trasferirsi lì.

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