Gli Assaggi di questa settimana: le passioni a tavola di Jacques Chirac; tassare i comportamenti alimentari ritenuti poco virtuosi fa discutere; Marte andata e ritorno con maccheroni al formaggio garantiti tre anni; l’importanza di coinvolgere il personale di sala nel lavoro della cucina, assaggi inclusi; Franco Aliberti, lotta a sprechi e inquinamento nel centro di Milano. Buona lettura!

1 ) Sarà sicuramente ricordato come uno dei presidenti più incisivi della storia contemporanea di Francia, non meno che come sindaco di Parigi per un lungo periodo, ma sarà ricordato anche come amante della buona tavola. È Jacques Chirac, recentemente scomparso. In questo articolo un piccolo itinerario gastronomico dei piatti, delle cucine e dei locali parigini frequentati da Monsieur le Président.

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2 ) La politica propone di tassare alcune scelte alimentari, anche quelle compiute nell’età dell’infanzia (vedi la proposta di tassa sulle merendine per finanziare virtuosi progetti scolastici). Uno spunto per rifettere su cultura del cibo, formazione dei professionisti della ristorazione e consapevolezza su regimi alimentari equilibrati.

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3 ) La conquista dello spazio da parte dell’uomo vede l’orizzonte cosmico spostarsi sempre un po’ più in là. Dopo la Luna l’uomo si appresta a future missioni su Marte. E alla carta del “ristorante a bordo” qualcuno ci ha pensato? Certo che sì! E sopratutto pare essere stato risolto il problema della conservazione dei cibi, grazie a una nuova tecnologia spiegata in questo articolo.

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4 ) È ormai innegabile l’importanza della sala, chiave di volta per la riuscita di una cena. Il personale ideale è quello che col proprio savoir faire, con la capacità di accogliere ed entrare in sintonia con il singolo tavolo trasforma il pasto in un’esperienza. Dietro c’è poi la preparazione, la conoscenza dei piatti, raccontati come se fosse stato il cameriere stesso a prepararli e almeno di sicuro l’ha assaggiato. Ma siamo così sicuri che l’abbia assaggiato? Leonardo Romanelli ci racconta che non sempre è così.

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5 ) Franco Aliberti al Tre Cristi di Milano prova a fare lo chef sostenibile in una delle città dall’aria più irrespirabile d’Italia.Ce la fa? Ma sopratutto come? Leggetelo in questo articolo: dalla selezione dei fornitori, alla rivoluzione in cucina, lavorando sugli sprechi di energia e sull’eliminazione di materiali non ecosostenibili. Un percorso in salita ma con una meta ben visibile e raggiungibile in fondo

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