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Meregalli festeggia 160 anni di vini


I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar hanno imparato da tempo a convivere con altrettanto nobili coltivazioni: i vigneti che danno vita e forza ai vini realizzati con maestria in quell’angolo di Maremma. E proprio lì, nel punto vendita a un passo dalla casa madre, la turista che chiedeva informazioni sulle caratteristiche e i costi del Sassicaia, si è sentita rispondere: “Ma scusi, lei è di Monza, cosa ci fa qui? Vada dal Meregalli. È lui che se ne occupa, dappertutto”.

Ormai è così. Meregalli è sinonimo di vini prestigiosi: in Italia e in giro per il mondo. Una fama e un successo conquistati attraverso un percorso iniziato a metà dell’Ottocento e proseguito sempre dalla medesima famiglia con il testimone pronto a passare di mano in mano, da padre a figlio, di generazione in generazione. La prima traccia ufficiale dell’attività della famiglia risale al 1856, quando, imperante Francesco Giuseppe sulle terre di Brianza, Giovanni Meregalli trasferisce la sua osteria con mescita da Vedano a Villasanta: un trasloco di pochi chilometri, lungo li Lambro, ma anche la riprova che in realtà i Meregalli erano già sulla piazza da qualche tempo, sia pure con la vendita al dettaglio e la consumazione diretta.

Il primo cambiamento arriva una trentina di anni più tardi, nel 1887, quando Giuseppe, figlio di Giovanni, sceglie di imboccare una strada nuova: trasforma il locale in fiaschetteria e dà il via alla vendita all’ingrosso. All’inizio, come dappertutto a quei tempi, si trattano soltanto vini provenienti da zone vicine, in particolare dall’Oltrepò Pavese, che vengono acquistati sfusi e imbottigliati in damigiane e fiaschi per essere distribuiti. Dal dettaglio all’ingrosso e, nel 1932, da Villasanta a Monza, per un nuovo salto di qualità, quando Isidoro, figlio di Giuseppe, inizia a gestire un locale tradizionale della città brianzola: la Polaia. Da una parte può sembrare un ritorno al passato, sulla scia della vecchia osteria di Vedano, ma in realtà l’innovazione si accompagna a un potenziamento dell’attività di vendita e distribuzione. Isidoro punta per la prima volta sui vini di qualità, scegliendo dalle migliori cantine italiane e allargando l’attività anche ai liquori nazionali e stranieri.

Altro salto nel tempo e, nel 1969, un altro Giuseppe, figlio di Isidoro, fonda la Meregalli Giuseppe Srl per la distribuzione di vini e liquori, arrivando in breve tempo a portare sul mercato i marchi più famosi del mondo. Per l’azienda è una svolta storica che sancisce il livello internazionale dell’attività e la conduce fino ai nostri giorni, anche con il contributo della quinta generazione della famiglia, rappresentata dalla presenza del giovane Marcello.

Cinque generazioni per 160 anni di attività, dalla lontana osteria alla distribuzione internazionale. Un lungo viaggio che viene raccontato nel volume, “M160”, presentato proprio in occasione delle celebrazioni dei 160 anni di presenza nel mondo del vino. Un libro dedicato all’attività della famiglia, ma anche e soprattutto alle persone che ne hanno segnato il prestigioso sviluppo: dal marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, che, a 50 anni dalla commercializzazione della prima annata ripercorre la storia del Sassicaia, ad Andrè Lurton e al barone Eric de Rothschild, figure emblematiche dell’area di Bordeaux, che raccontano l’incontro con Meregalli, mentre altri interventi sono riservati al conte Brandino Brandolini D’Adda, a Nino Franco, Valentina Argiolas, Joe Bastianich, Jacopo Poli, Chicco Cerea e Annie Feolde. Tutti amici, collaboratori e clienti, pronti a dare la propria testimonianza nel lungo racconto dell’azienda Brianzola.

MEREGALLI GIUSEPPE s.r.l.
20900 Monza – Via Visconti, 43 Tel. (39) 039.2301980 – meregalli.com
meregalli@meregalli.it

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About me

Daniela Guaiti, autrice instancabile di manuali di cucina, ha fatto della divulgazione gastronomica la sua missione nella vita. Ha scritto libri su quasi tutto quello che ha a che fare con il cibo: la cucina tradizionale italiana (18 volumi di Grande cucina Regionale) e quella etnica (Sushi, I sapori della cucina spagnola), la cucina d’autore (Le Carni, Sapori e profumi nella cucina di 12 grandi chef) e quella dietetica, senza dimenticare i prodotti tipici (1000 sapori da gustare nella vita), il vino (I grandi libri del vino) e la birra. Tantissimi libri, con diversi editori, da Gribaudo a Giunti, da De’ Vecchi a Rizzoli, ma anche giornali: prima La Cucina del Corriere della Sera, e adesso La Cucina Italiana. Perché oltre al cibo, nella sua testa c’è la scrittura. Si è laureata in Letteratura Greca alla Statale di Milano, ma subito ha capito che non ci sarebbe stata un’altra via possibile: tra la letteratura e le ricette ha sposato queste ultime, senza se e senza ma. Anzi, un ‘ma’ c’è: ma non prendiamoci troppo sul serio!

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