Eataly
Si diffonde nel mondo, davvero in fretta, il supermercato dei buoni cibi italiani di qualità.
Nato a Torino, città molto vivace e ben amministrata, dopo le paure legate alla decadenza della grande azienda torinese e nazionale, oggi lo troviamo, in una più piccola ma significativa sede a Milano, a Tokio, a Roma, ecc. ecc. Ma intanto nella più grande città italiana del mondo, New York.
Si trova in una sede prestigiosa sulla quinta strada, dico Fifth Avenue, incrocio con Madison Square, una bella piazza celebre per la presenza di uno dei grattacieli liberty più belli del mondo, il Flatiron, il ferro da stiro.
Una sede enorme con i suoi 7000 mq di supermercato e ristorante.
Una formula collaudata e adattata al pubblico di questa città.
Un tempio del cibo italiano; molto affollato e rumoroso per la verità. E, a dirla tutta, il cibo presente è soltanto in parte italiano; il fresco, ovviamente non lo è. Non lo è la ottima carne, quasi tutta americana, molti salumi, che non possono essere importati dall’Italia e arrivano dal Sud America, come è per esempio il caso della bresaola uruguaiana.
Anche le splendide e famosissime mozzarelle arrivano in gran parte dai dintorni della città.
L’ottima farina per produrre paste e pizza è americana; i prodotti di base per produrre i dolci e gli ottimi gelati, ecc.
Nulla di male; tutti prodotti ottimi. Ma non italiani.
Si parte da un valore, l’Italianità e cioè gusto, cultura, tradizione e si continua facendo commercio e soldi.; business, come dicono in continuazione qui. Parola divina.
Per i detrattori un supermercato bello con il ristorante dentro.
Ma poiché a N Y non si cucina, se non raramente, a casa, il pubblico compra poco, soprattutto cibo pronto e preferisce fermarsi a mangiare in loco.
Lunghe file per sedersi e farsi servire nei diversi ristoranti collocati vicino ai diversi punti vendita; il ristorante della carne, quello della pasta, della pizza, la pasticceria e gelateria ecc.
Servizio un poco fast food, tutto un poco di corsa, molto newyorchese e turistico.
Forse sono troppo vecchio. Non è il mio genere. Ma per quanto si possa discutere il Sig. figlio di partigiano, genio dell’imprenditoria e furbetto della comunicazione resta il fatto che per il made in Italy fa più comunicazione e immagine positiva lui di tutti i ministeri, regioni, enti preposti e affini messi insieme. Eataly a New York è uno dei luoghi piu’ visitati della città
Come nella altre sedi i trovano oggetti per la casa, una biblioteca con tanti libri e riviste, una zona di riunione, convegno, lezioni di cucina o altro che si possa organizzare di simile.
In ogni caso un posto molto bello per acquistare cose buone, per un buon lunch, per un souvenir gastronomico.
In ogni caso, senza retorica , W l’Italia.
Tutti a tavola insieme, per condividere storie straordinarie di uomini, lavoro e cibo, dalle Alpi alla Sicilia. Almeno il cibo unisce!!!!!
Ma questa è un’altra storia.
- September 29, 2015
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- eataly, new york