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Gli assaggi di questa settimana: ristoranti e tasche degli italiani; previsioni Michelin Italia 2018; cucine e stupefacenti, l’esperienza di Gordon Ramsay; le radici arabe della cucina italiana del sud; storia delle bollicine in un post enorme. Buona lettura!

1) Forse uno dei temi meno attrattivi della prosa gastronomica ma estremamente delicato e concreto: l’accessibilità dei ristoranti da parte dell’italiano medio. A fronte della scorpacciata mediatica di cibo e cuochi, quante persone possono frequentare abitualmente un ristorante? Anche i ristoranti di fascia media ormai non sono più proprio per tutti.

Leggi l’articolo completo su Quinto Quarto di Leonardo Romanelli

 

2) A circa tre settimana dall’edizione 2018 dell’edizione italiana della guida Michelin girano diverse indiscrezioni, vanno prese come tali, ma resistere a non fantasticare sul loro avverarsi per noi è impossibile. In attesa del 16 novembre a Parma, quando il cielo della ristorazione italiana non avrà più segreti.

Leggi l’articolo completo su Reporter Gourmet

 

3) Cucine e consumo di stupefacenti, un binomio tristemente noto, un problema sicuramente non generalizzato ma nemmeno da rimuovere. Gordon Ramsay se ne è occupato direttamente realizzando un programma TV nelle zone di produzione della cocaina. Un coinvolgimento non casuale, avendo perso tempo fa il suo secondo a soli 31 anni e per colpa della cocaina. La sua personale salvezza? Lo sport, in particolare il Triathlon.

Leggi l’articolo completo su Food&Sens

 

4) Se qualche settimana fa abbiamo scoperto un testo che proverebbe le origini italiane della cucina classica francese, questa settimana andiamo a ritroso nelle tipicità della cucina italiana del sud, per scoprirne le radici arabe. Siamo in Puglia, dove l’ultima colonia musulmana ha lasciato tracce architettoniche, culturali e culinarie. Il significato di tradizione diviene quasi relativo, si abbattono confini e con le interconnessioni culturali , conclude l’autrice, forse il cibo acquisita anche più sapore.

Leggi l’articolo completo su Munchies.vice

 

5) Un’enciclopedica storia delle bollicine, che parte dagli Etruschi e arriva ai primi Champagne secchi del 1850, passando dalle influenze dei mercanti inglesi sulla produzione di vini frizzanti. Una lettura che mette alla prova ma non delude (abbiamo calcolato circa 15 minuti di tempo per leggere il pezzo). Il tema è occasione per fare nuove scoperte e ripassare nozioni, districandosi tra dégorgement, remuage e metodo champenois. È stata anche l’avvertenza iniziale nel titolo che ci ha conquistato alla lettura: post enorme!

Leggi l’articolo completo su Intravino

Roberto
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About me

Impiegato a tempo indeterminato, ma aspirante "flâneur", almeno nei sogni; un ozio creativo nel quale dedicarsi completamente alla buona tavola, al cucinare, alle arti visive, alla lirica e alla lettura dell'opera omnia di Balzac. Restando coi piedi per terra coltivo queste attività come passioni personali, quando posso, nel tempo libero. Scrivo di cibo perché amare qualcosa e voler comunicare questo amore credo siano una cosa sola, da gourmand aspirante gourmet, sempre pronto ad imparare cose nuove.

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