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Gli Assaggi di questa settimana: Enrico Crippa e un pizzico di sana cattiveria in cucina; Michelin Francia 2019, dinamismo e sorprese; un albero che diventa pane non è una favola ma una bella trovata di un cuoco friulano; alta cucina in Egitto firmata da un italiano; Sébastien Bras ricompare nella guida Michelin 2019 dopo aver richiesto e ottenuto l’esclusione nel 2018. Buona lettura!

1 ) Un po’ di sana cattiveria in cucina è necessaria? Secondo Enrico Crippa sì. Estrema dedizione al lavoro, concentrazione e voglia di dare sempre il massimo sono le caratteristiche che emergono dal profilo dello chef che ha trovato la propria dimensione professionale e personale nelle Langhe. Forse semplicemente quello che pretende da se stesso lo vuole anche dagli altri, e quando questo non succede si arrabbia. Forse non è un pizzico di sana cattiveria ma perfezionismo. Forse.

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2 ) È sempre un evento quando esce una nuova edizione della guida Michelin Italia. Ma non ci lascia certo indifferenti nemmeno la presentazione dell’edizione francese: oltre ai cambiamenti radicali all’interno della Michelin stessa, le sorprese per gli chef francesi anche quest’anno non sono mancate tra nuove stelle, rinconferme e stelle soppresse. E il nostro Paese in tutto questo c’entra? Un po’ sì: una nuova stella tutta italiana brilla nel cielo di Parigi dal 2019.

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3 ) Una notizia che racchiude in sè diverse idee di cucina: la cucina riutilizzo e anti spreco, la cucina sostenibile e fortemente radicata sul territorio. Un cuoco friulano, Stefano Basello, di fronte al dispiacere per la morte di tanti alberi a causa del maltempo, decide di celebrarne il sacrificio traendo farina dalla corteccia interna degli alberi, usata poi per panificare. Per fare il pane, a volte, ci vuole un albero, parafrasando una vecchia canzone.

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4 ) Archeologia e alta cucina si incontrano in Egitto al Pyramids Hills grazie a Giorgio Diana, un cuoco giovane e nostrano. Una cucina mediterranea che rispetta le tradizioni alimentari locali e scopre nuovi prodotti da nobilitare con le tecniche e la creatività dell’alta cucina.

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5 ) Nessuno è perfetto, nemmeno la guida Michelin alla quale una svista può capitare. Edizione Francia 2019, Sébastien Bras che aveva chiesto e ottenuto l’anno scorso di non comparire, riappare quest’anno ma con due stelle e non più con tre.
Cosa è successo? Svista o atto voluto? Si attendono comunicati ufficiali. Se molti faticano per entrarci, nel novero degli stellati Michelin, qualcuno, almeno uno, fatica per uscirne a quanto pare.

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Roberto
Roberto
About me

Impiegato a tempo indeterminato, ma aspirante "flâneur", almeno nei sogni; un ozio creativo nel quale dedicarsi completamente alla buona tavola, al cucinare, alle arti visive, alla lirica e alla lettura dell'opera omnia di Balzac. Restando coi piedi per terra coltivo queste attività come passioni personali, quando posso, nel tempo libero. Scrivo di cibo perché amare qualcosa e voler comunicare questo amore credo siano una cosa sola, da gourmand aspirante gourmet, sempre pronto ad imparare cose nuove.

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