Dani By

Sangria: bevanda d’estate


Sole, luce, caldo, estate. E una bevanda fresca da assaporare a tavola.
Attenzione però: bevanda, non bibita. E per la precisione una bevanda a base di vino. Anzi, di vino rosso, che potrebbe far pensare ad altre immagini e a climi ben diversi.

Qui però non si parla di cene a base di arrosti e umidi, magari accompagnati ad una fetta di polenta fumante, assaporati nel tepore della casa mentre fuori dalla finestra la neve imbianca il panorama. Niente di tutto questo.
Se proprio vogliamo stare in casa, rinunciando al terrazzo o al giardino, lo faremo soltanto per goderne l’ombra e difenderci dalla calura estiva.
Nei piatti una pietanza adeguata alla stagione e al centro della tavola una scintillante caraffa di sangria: aroma di vino, profumo di frutta, ma soprattutto sapore di Spagna. Perché non c’è dubbio che la sangria sia universalmente riconosciuta una creazione spagnola, anzi addirittura come un simbolo della Spagna, dove è possibile assaporarla in innumerevoli versioni, differenziate da infinite sfumature, figlie delle tradizioni locali, ma anche della fantasia e della creatività più recenti.

Ma, se è indiscutibile che la sangria sia ormai una sorta di ambasciatrice spagnola nel Mondo, non è altrettanto sicuro che la sua creazione sia avvenuta in territorio iberico.
A “inventarla” potrebbero essere stati sì gli spagnoli, ma in terra d’oltremare, nei Paesi del Centro e Sud America prima colonizzati dai “conquistadores” e poi popolati da milioni di emigrati dalla Spagna.
Secondo alcune fonti la sua prima comparsa sarebbe avvenuta in Ecuador, secondo altre in Argentina o in Paraguay. E non basta ancora: nel 1788 padre Esteban Torres, nel suo Dizionario di Castigliano, definiva la sangria come “bevanda inventata dagli inglesi, che si consuma nelle colonie inglesi e francesi d’America”. Insomma: origini difficili da ricostruire. Nessuna discussione invece sulla presenza della sangria in Spagna a cominciare dalla seconda metà dell’800.
E nessun dubbio sul suo spirito spagnolo, che si concretizza nella scelta del vino da utilizzare e dalla frutta che lo deve accompagnare: limoni, pesche, albicocche, banane e, soprattutto, arance.

Su questa base si possono costruire tutte le versioni conosciute della bevanda, che deve essere fresca (non gelata), alcolica (ma non troppo) e presentata in caraffa.
A bilanciarne il grado alcolico contribuiranno, ovviamente, la scelta del vino, ma anche l’aggiunta più o meno abbondante di zucchero e il “taglio” con acqua o, se si preferisce, con il ghiaccio.
Esiste anche la possibilità di rafforzarla con un tocco di brandy, cognac o di qualche altro liquore, ma in questo caso, precisano i puristi, non si tratterebbe più di sangria vera e propria, ma di una variante tipica di Ciudad Real, Toledo e Cuenca, conosciuta con il nome di zurra.
Così come è possibile realizzare una “sangria blanca”, o una “sangria de cava” (tipica della Catalogna) utilizzando vino bianco o spumante; ancora si possono usare vini rosati o tipicità spagnole, come il fresco, bianco txakolì basco.

Tutte varianti sicuramente ottime, ma in deciso contrasto con lo spirito originario della bevanda, nata indiscutibilmente rossa. Rossa come il sangue. Anzi, per dirlo in castigliano: “roja como la sangre”.

 
Schermata 2016-06-23 alle 12.30.49WILLIAMS & HUMBERT Jerez de la Frontera
BOTANIC SPRAY – AGUA DE BUDA 49°
Agua de Buda – prodotta a partire dalla macerazione in alcool della buccia del cedro “mano di Buddha”(La mano di Buddha (Buddha’s Hand o Fingered cedro) è una varietà di cedro il cui frutto è segmentato indiverse sezioni) dalla quale si
ottiene l’estrazione degli olii essenziali e delle componenti aromatiche presenti nella sola scorza dell’agrume; il risultato è un frutto concentrato, caratterizzato da un’elegante e gradevole fragranza ed un’elevata intensità aromatica.
Composizione: alcool distillato da cereali (come per il Botanic Gin); acqua demineralizzata; buccia dell’agrume “mano di Buddha”.
Note/consigli di degustazione: complemento ideale per Gin Tonic e cocktail raffinati con il sapore unico della “mano di Buddha”. “Profumare” il bordo del bicchiere oppure spruzzare direttamente sul cocktail appena prima di servire. Meregalli Vino è Arte

Schermata 2016-06-23 alle 12.35.23

 

Cava Agusti’ Torello’ Mata Brut Reserva
Vino spumante bianco secco metodo classico
Uve: Macabeo 51%, Parellada 27%, Xarello 22%
Colore: Giallo paglierino chiaro con riflessi verdolini
Spuma: fine e persistente
Profumo: Pulito e decisamente fruttato, con ricordi di mela, note di caramello, un fondo di erbe fresche e cenni balsamici di menta
SaporeE: Elegante ed equilibrato, fruttato e fresco, con note di mela matura e sciroppo e un eccellente equilibrio tra zuccheri ed acidità. Persistenza lunga e delicata

 

 

Schermata 2016-06-23 alle 12.38.20WILLIAMS & HUMBERT Jerez de la Frontera – Spagna
DRY SACK MEDIUM DRY
Tipo di uva: Palomino e Pedro Ximénez.
Gradazione alcolica: 19.5 % Alc. / Vol.
Contenuto di zucchero: 28 gr./l.
Elaborazione: Mosto di yema (prima torchiatura), fermentazione controllata a 28º C. Fortificazione con alcol distillato di vino fino a 19,5 º, miscela di Sobretablas (vino dell’annata) di Palomino e Pedro Ximénez. Invecchiamento per un periodo medio di sei anni.
Note di degustazione: vino dal colore ambra brillante, di aroma intenso che ricorda i frutti secchi, la noce. Al gusto risulta pieno, armonioso, poco acido e leggermente dolce.
Consigli di degustazione: Può essere bevuto da solo o con ghiaccio. Ideale come aperitivo.
Meregalli Vino è Arte

 

Schermata 2016-06-23 alle 12.40.56MARQUES DE CACERES
CENICERO – RIOJA – SPAGNA
TIPOLOGIA: Vino bianco secco
VITIGNO: 100% Verdejo
COLORE: Giallo paglierino chiaro
PROFUMO: Fresco, pulito ed intenso bouquet ravvivato da note di agrume con un retrogusto di pere e mele. Un vino con tutte le caratteristiche tipiche della denominazione.
SAPORE: Deliziosamente fresco e pieno al palato dove si concentrano sapori audaci che rilasciano note minerali, buccia di limone mela verde. Buona persistenza e fresco finale.
ABBINAMENTO: Ideale come aperitivo, con il pesce e i frutti di mare. Servire a 8 -10° C.
Alla fine degli anni ’60 Henri Forner decide di cristallizzare nel cuore della Rioja Alta, la zona vinicola più importante di Spagna, l’esperienza familiare di varie generazioni totalmente votate al vino: passione già espressa in Francia, e precisamente nel prestigioso territorio Bordolese dell’ Haut Medoc, dove la famiglia è tuttora proprietaria di Chateau Camensac, Grand Cru Classé dal 1855. Nel 1970 Forner fonda a Canicero le Bodegas Marqués de Càceres e fa subito scuola, grazie anche all’aiuto del professor Emile Peynaud, uno degli enologi più reputati di Bordeaux e del mondo. Le Bodegas si avvalgono dell’esperienza dello Chateau bordolese, attraverso la selezione dei migliori vitigni e dei migliori terreni piantati a vecchie vigne dove il clima d’ influenza atlantica e le stagioni ben marcate generano le condizioni ideali per la creazione di Grands Crus. Questo know-how, unito ad un’esperienza di lunga data nella vinificazione dei vini fini, ha contribuito all’immagine di qualità e al prestigio internazionale dei vini dell’ azienda. Durante la settimana che precede la vendemmia, l’equipe di enologi analizza quotidianamente la qualità delle uve, in modo da consentire poi la raccolta, interamente manuale, selezionando le uve sane e mature, grappolo per grappolo. Le Bodegas coniugano i più avanzati mezzi tecnici con le più nobili tradizioni con l’ obiettivo di estrarre le tipicità caratteristiche dei vitigni locali. L’ area a barriques della cantina annovera una grande percentuale di querce francesi selezionate, e di botti di legno americano, in modo da integrare armoniosamente il bouquet di frutti maturi con i profondi aromi della quercia.
La permanenza in botte è completata da un affinamento in bottiglia, nel corso del quale il vino acquista velluto ed eleganza. Se la reputazione millenaria della Rioja è tradizionalmente basata sui vini rossi, Marquès de Càceres è stata pioniere nell’elaborazione di vini bianchi giovani, pieni di frutti e di freschezza.
Meregalli Vino è Arte

Schermata 2016-06-23 alle 12.44.16

 

TXAKOLI’ ULACIA
Getariako Txakolina DO
Uve: Hondarribi Zuri y Hondarribi Beltza.
Colore: giallo paglierino con riflessi verdastri.
Profumo: intenso e fruttato, ricco di ricordi di ananas e frutta tropicale.
Sapore: fresco e ampio, fruttato e dall’equilibrata acidità.

Dani
Dani
About me

Daniela Guaiti, autrice instancabile di manuali di cucina, ha fatto della divulgazione gastronomica la sua missione nella vita. Ha scritto libri su quasi tutto quello che ha a che fare con il cibo: la cucina tradizionale italiana (18 volumi di Grande cucina Regionale) e quella etnica (Sushi, I sapori della cucina spagnola), la cucina d’autore (Le Carni, Sapori e profumi nella cucina di 12 grandi chef) e quella dietetica, senza dimenticare i prodotti tipici (1000 sapori da gustare nella vita), il vino (I grandi libri del vino) e la birra. Tantissimi libri, con diversi editori, da Gribaudo a Giunti, da De’ Vecchi a Rizzoli, ma anche giornali: prima La Cucina del Corriere della Sera, e adesso La Cucina Italiana. Perché oltre al cibo, nella sua testa c’è la scrittura. Si è laureata in Letteratura Greca alla Statale di Milano, ma subito ha capito che non ci sarebbe stata un’altra via possibile: tra la letteratura e le ricette ha sposato queste ultime, senza se e senza ma. Anzi, un ‘ma’ c’è: ma non prendiamoci troppo sul serio!

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