Il lago di Varese è un luogo poco conosciuto, ma non per questo meno bello e meno ricco di curiosità da scoprire.
Le sue sponde sono percorribili per tutto il perimetro, regalando una passeggiata di 32 chilometri che offre scorci inaspettati e permette di fare lunghe camminate e piacevoli corse.

Ma è il lago la vera scoperta, e soprattutto i suoi abitanti: moltissimi i pesci presenti, che lo rendono tra i più pescosi e i più ricchi d’Italia.
Lucci, luccioperca, persico, boccalone, pesce siluro: c’è solo l’imbarazzo della scelta per una autentica scorpacciata di buona carne bianca e dal sapore delicato, adatta a tantissimi piatti.

Una festa per il palato che è possibile grazie all’impegno e al lavoro della società cooperativa pescatori del lago di Varese, datata 1922 e presentata con una nuova veste a giugno sull’isolino Virginia, una perla in mezzo al lago anch’essa tutta da esplorare.
Sono otto le persone che hanno deciso di proseguire questo lavoro che sembra d’altri tempi, e che invece dà grandi soddisfazioni.

Conoscono gli abitanti del lago a menadito, la loro professione è fatta di esperienza: e dopo la pesca, arriva il secondo impegno, la vendita. Al momento è possibile solo nei pressi del luogo di pesca, e per assaporare il buon pesce di lago serve una gita da quelle parti, alla ricerca di un prodotto a chilometro zero.

L’alternativa è andare a gustare i piatti preparati da Francesco Testa al ristorante dell’isolino: grazie ad un attento recupero, infatti, e grazie al grande lavoro portato avanti da Stravizzi è possibile arrivare all’isola con una barca e cenare in mezzo al lago, con un’atmosfera da sogno in un luogo magico, soprattutto al tramonto.

Se siete fortunati, il risotto al pesce persico è un’autentica prelibatezza, e anche la carbonara di luccioperca, annaffiati da una bella scoperta territoriale, il Ronchi varesini bianco di Albizzate.

E dopo la cena, il ritorno in barca è un’emozione: il lago punteggiato dalle luci regala attimi di autentica pace.