Il cuoco è nudo (e un po’ anche noi)
‘Sono giullari con il nome ricamato in oro sulla giacca bianca immacolata’.
E’ forse una delle frasi più incisive che ho letto nel libro di Andrea Cuomo, giornalista, a volte gastronomico. Ma anche tutte le altre vale la pena di leggerle, e di meditarci.
Perché è andato a colpire nel segno, ha svelato l’arcano mistero, ha alzato il velo, ha urlato che il re è nudo.
Per quanto conta, sono d’accordo anche sulle virgole (Forse, Federico Ferrero a parte). E rassicuro l’autore, che si preoccupava qualche giorno prima dell’uscita del libro, di non poter avere più vicini di pasto alle prossime conferenze-con-sbafo: Andrea, io ci sarò. Primo perché di solito hai sempre reso l’occasione interessante, e secondo perché sarà divertente capire chi si schiererà dall’altro lato del mondo, sentitosi tirato in causa dalle tue parole.
E noi, tutti quelli che stanno con te, non potremo più dire ‘perchè qualcuno non lo scrive?’, dimenticandoci di chiederci perché non lo scriviamo noi. Perché finalmente qualcuno l’ha scritto.
Dovrebbe essere lettura obbligatoria per tutti coloro che parlano di cibo, quindi, per tutti gli italiani senza esclusioni. E’ breve e conciso: ce la può fare chiunque.
PS Ha un unico difetto: Andrea l’ha pubblicato in allegato a Il Giornale. Ma, per fortuna, come suggeriva su Twitter Marco Bolasco, il quotidiano potete lasciarlo all’edicolante.
- December 10, 2016
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