Bruno Barbieri e il suo nuovo ristorante
Se uno dei più bravi e famosi cuochi italiani apre un nuovo ristorante nella “sua” città, dove lo aspettavano, come dice lui.
Se il cuoco, è uno che, pur non essendo figlio di papà, come molti e neppure ristoratore patron o imprenditore, ha, nella sua lunga e prestigiosa carriera, accumulato molti plausi e considerazioni, lodi e stima, sommando un complessivo 7 stelle Michelin in diversi ristoranti nei quali ha lavorato.
Se il cuoco è uno dei giudici della importante quanto inutile trasmissione televisiva Masterchef.
Allora succede che, esclusi i suoi amici e giornalisti gastronomi amici (che notoriamente non pagano il conto) tutti sono particolarmente eccitati e pronti a ogni sorta di critica, attendendosi tutti loro il meglio del meglio. Se non succede, pare proprio che non stia succedendo, allora sono guai e le critiche sono feroci quanto basta.
E il circo ricomincia.
Io non ho capito quanto Bruno Barbieri sia davvero presente e operativo in questo Fourghetti (che già il nome è penoso).
Ma medito su una questione che mi interessa sempre molto.
La gestione delle risorse umane. Milioni per il progetto, l’architetto, il design, la comunicazione ecc ecc.
Poi metti insieme giovani ragazzi volenterosi, e un cuoco vero (il sous chef).
Ancora peggio fai in sala, che resta il punto debolissimo della ristorazione italiana e senza un training, prove, una struttura organizzativa seria, apri.
I piatti realizzati così così. Il servizio di sala trascurato e confuso.
E la frittata non è fatta, oppure si.
Ma io so quanto è dura l’avventura e auguro a Bruno Barbieri tanta fortuna e di riuscire in poco tempo a perfezionare il meccanismo.
Certo, sarebbe stato meglio cominciare subito bene!
- July 04, 2016
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