Gli assaggi di questa settimana: le tendenze alimentari per il 2018; 48 ore di tour gastronomico a Genova; il cognac tra miti e fake news; un’analisi degli stili alimentari dei bambini; gli italiani e la cucina etnica. Buona lettura!

1) Le dieci tendenze alimentari nel 2018 secondo Pinterest. Il fil rouge sarà quello di un’alimentazione sana e saporita. Nella lista compaiono almeno due categorie del “senza” già diffuse: senza lattosio e senza proteine animali, accanto a originali mocktail, vale a dire cocktail senza alcool. Persino gli snack perderanno sali e grassi, per dare spazio a declinazioni più light quali edamame, pistacchi e fave, magari rivestiti di spezie o wasabi.
Terranno ancora banco però i fritti e le zuppe, una fetta di comfort food destinata a sopravvivere anche nel 2018.

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2) Un itinerario turistico/gastronomico a Genova, in 48 ore. Impossibile vedere tutto, ma è possibile vedere e assaggiare molte cose significative, con le giuste dritte. Tra pasticcerie con richiami francesi, caffetterie storiche e “neosterie”, dove il pesto viene proposto e riproposto, senza stancarsi di usarlo e di reinterpretarlo, ma senza mai tradirlo. Pesto da spalmare a volontà sulla focaccia calda o come aroma di patatine fritte, per esempio. Una Genova in bilico tra novità e classicità : tra una cena gourmet con vista sul Porto e il design di Renzo Piano e un aperitivo in una delle numerose e tipiche friggitorie. Appetito e scarpe comode sono accessori imprescindibili per questo tour.

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3) Natale è anche il periodo in cui si comprano e si regalano distillati, più che in qualunque altro periodo dell’anno. Tra questi il cognac, un tempo il più venduto, oggi in calo nella classifica dei distillati più amati dagli italiani, ma pur sempre apprezzato. Numerosi sono i luoghi comuni attorno al cognac, stratificatisi in decenni di popolarità. I consigli di Intravino ci guidano e assieme smontano tutte le fake news su questo distillato francese.

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4) Un’alimentazione sana ed equilibrata è un mantra che ci ripetiamo spesso, da adulti. Se l’alimentazione è quella dei bambini, allora il mantra diventa un imperativo categorico. Da qui una serie di ricerche e studi volti a definire quali siano gli stili alimentari nell’infanzia e, sopratutto, qual è la composizione degli snack industriali di cui i bambini spesso si nutrono. In Piemonte ad esempio è stato fatto un primo passo, con la creazione di un database che cataloghi gli snack più consumati dai bambini e ne analizzi gli ingredienti. Grassi, sale e zuccheri gli imputati principali, da evitare quando in eccesso.

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5) Secondo uno studio Demos l’80% degli italiani non mangiano mai, o raramente, piatti etnici, restando ancorati a piatti nostrani. Solo la cucina cinese e quella giapponese, ormai presenti da decenni, riescono a fare breccia nei nostri appetiti. I risultati cambiano poi, come è comprensibile, in base alle fasce di età: più scende l’età maggiore è l’apertura, o semplicemente l’abitudine, a provare sapori di altre cucine. Il bilancio è quello di un popolo ancorato alle proprie rassicuranti tradizioni culinarie. Una chiusura a difesa della quale potremmo dire che è in parte giustificata dai riconoscimenti planetari tributari alla nostra cucina.

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