Roberto By

Quattro mani e un pensiero


Ezio Santin, che fino al 2011 era al timone dell’Antica Osteria del Ponte, ora, alla soglia degli 80, è in battuta libera e si gode il piacere di cucinare se, come e quando vuole. Santin e Claudio Sadler, accomunati dai Navigli che scorrono accanto ai rispettivi ristoranti, entrambi membri e presidenti, Santin onorario, Sadler in carica, di Le Soste; l’associazione, che è nata nel 1982, promuove la cucina italiana d’autore, ad opera di coloro che allora forse si dicevano “solo” cuochi, ma consapevoli del proprio valore, il simbolo disegnato da Tadini. Milanese doc Santin, dalla Milano più popolare di Baggio alle tre stelle Michelin, praticamente da autodidatta. Una bella storia d’amore e professionale, quella di Ezio e Renata Santin, una storia lombarda del secondo dopoguerra, di una Milano ormai quasi sparita. Lui in cucina lei in sala, le guide premieranno entrambi gli aspetti della “Cassinetta”. Due che non si sono mai stancati di impegnarsi per perseguire traguardi professionali e nella vita di coppia, assieme da oltre cinquant’anni. Sadler chef poliedrico e imprenditore di se stesso. Il suo ristorante conquista e mantiene due stelle Michelin, accanto ha una Trattoria moderna con la sua firma, ancora un’attività di banqueting, corsi, diverse pubblicazioni e qualche apertura all’estero. La cena si muove sul doppio binario dell’eleganza e della convivialità. I pannelli dipinti da Valeria Corvino delimitano il confine tra sala e cucina a vista, verso la quale sembra fuggire la Dafne dipinta che, tramutandosi in pianta, rifiuta l’amore di Apollo. Dalla sequenza di piatti si distinguono da una parte sicuramente l’aragostella con pesche e un’opulenta salsa alla vaniglia di Santin, dall’altra il filetto alla trentina di Sadler, dove gli elementi che fanno da contorno, come la spuma di speck, accompagnano e mai sovrastano il filetto protagonista. Verso la fine chiacchiere e vari aneddoti: i racconti di viaggio, primo fra tutti il Giappone, fino a qualche decennio fa difficile trovarvi anche solo una bottiglia di olio evo, oggi, grazie anche ai cuochi di Le Soste, interi scaffali di prodotti alimentari Made in Italy. Una serata all’insegna di una piacevole sensazione di spontaneità, assieme a due colonne della ristorazione.

Roberto
Roberto
About me

Impiegato a tempo indeterminato, ma aspirante "flâneur", almeno nei sogni; un ozio creativo nel quale dedicarsi completamente alla buona tavola, al cucinare, alle arti visive, alla lirica e alla lettura dell'opera omnia di Balzac. Restando coi piedi per terra coltivo queste attività come passioni personali, quando posso, nel tempo libero. Scrivo di cibo perché amare qualcosa e voler comunicare questo amore credo siano una cosa sola, da gourmand aspirante gourmet, sempre pronto ad imparare cose nuove.

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