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Tolosa, la “ville rose” a dicembre ( parte 2 )


A livello museale la città ha diversi pregi. Innanzitutto la varietà e la ricchezza di opere esposte, la numerosità dei musei che hanno spesso prezzi di ingressi ridotti e le dimensioni contenute delle singole sedi espositive, che consentono visite approfondite in tempi ragionevoli. In poche ore si visitano senza dover dedicare al massimo cinque secondi ad ogni quadro, per poi uscire e poter dire di esserci stati, per modo di dire. L’arte è come un buon cibo, va assaporata, non trangugiata.

Tre gli irrinunciabili il primo è il Musée des Augustins. Scultura e pittura all’interno della struttura di un ex convento, notevole il contesto. Bellissima la sala con capitelli antichi e istoriati, anche del 1100, allestimento super con le opere poste su colonne moderne e illuminati da decine di lampade fluo verdi e viola. Un contrasto antico/moderno che sicuramente ha fatto discutere, a me non é dispiaciuto e non mi ha distratto. Nelle sale della pittura Morisot, Manet e qualche Lautrec già basterebbero. Con il Ponte di Rialto di Guardi per la prima volte luce e impressione prendono piede, un tratto di pennello diventa un personaggio e Venezia appare impressionista, o quasi.

Il secondo museo è l’Hotel d’Assézat. Segnalato come uno dei più bei palazzi di Tolosa, impostazione cinquecentesca, decori rinascimentali, poi dentro la fondazione Bemberg ha racchiuso quadri, arredi e sculture di 400 anni di storia. Da capogiro le sale dedicate al XIX e XX secolo: Signac, Monet, Odilon Redon, Boudin, Picasso, Modigliani, Boldini e un’intera sala Bonnard. Il giovedì aperto fino alle 20:30, visitare questa casa museo quando è buio fuori e dentro si è quasi gli unici, a parte i guardiani, è ancora più suggestivo; sembra di entrare in una casa privata a curiosare tra i gioielli di famiglia, potendo pure fare le foto.

Il terzo museo è il Museo Saint Raymond. Dedicato alla storia della Tolosa antica, una grande raccolta di statuaria romana, alla scoperta delle radici per capire meglio la città di oggi. Sorta al bordo della Garonna tra Atlantico e Mediterraneo, la città risulta subito strategica per gli scambi commerciali. Cesare prima, facendone un ritiro per veterani, e Augusto, poi, strutturarono la regione a livello urbano. Bellissimi i sarcofagi paleocristiani istoriati con scene evangeliche, tutti ospitavano nobili che ambivano ad essere seppelliti accanto a Saint Serin, vescovo e santo di Tolosa, quasi una prossimità fisica come una sorta di salvacondotto per l’approdo spirituale al paradiso. Un museo su tre piani che si visita in scioltezza, con interesse e spendendo solo due euro, anche questo non guasta.

Prima di buttarsi a capofitto nella ristorazione, si parte da ciò che precede qualunque azione in cucina, la spesa! e quindi gran tour dei mercati alimentari cittadini.

Partiamo dal Marché Victor Hugo, a Tolosa dal 1896. Grande, opulento come solo i mercati francesi sanno esserlo durante le feste. Penso a Les Halles Bocuse di Lyon o al Marchè Bastille a Parigi. Carni e pesci, crostacei e ostriche in primis, regnano incontrastati. Certo le vaschette con cuore e cervello di agnello testimoniano una fantastica varietà di tagli, ma persino un carnivoro come me si astiene dall’immortalarli. Saucisse de Toulouse ed enormi vasi di cassoulet au confit de canard danno un colore locale unico. E poi Isigny per i latticini e Bresse per le carni bianche, troneggiano, marchi noti in tutta la Francia e non solo. Gli Epoisse e mille altre “puzze” e muffe adorabili: Brie de Maux, Brillat Savarin ecc. Tanto anche lo jamon iberico e il bacalau portoghese, la Spagna è vicina anche a tavola qui. Senza trascurare le delices de l’Inde, colori e spezie che fanno ancora più festa, l’esotico è di casa.

Un po’ più dimesso ma all’aperto è il Marché Cristal, come ti immagineresti un mercato di quartiere, solo frutta e verdura per tutti i gusti vegetariani. Tra le tante varietà di cavolo l’obbiettivo della cam indugia sul romanesco, un pezzo di Italia agricola è arrivato fin qui. ( continua..)

 

Gli Indirizzi:

Marché Victor Hugo: Place Victor Hugo, 31000 Toulouse, Francia

Marché Cristal: 33 Boulevard de Strasbourg, 31000 Toulouse, Francia

Roberto
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About me

Impiegato a tempo indeterminato, ma aspirante "flâneur", almeno nei sogni; un ozio creativo nel quale dedicarsi completamente alla buona tavola, al cucinare, alle arti visive, alla lirica e alla lettura dell'opera omnia di Balzac. Restando coi piedi per terra coltivo queste attività come passioni personali, quando posso, nel tempo libero. Scrivo di cibo perché amare qualcosa e voler comunicare questo amore credo siano una cosa sola, da gourmand aspirante gourmet, sempre pronto ad imparare cose nuove.

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