Fabio Zago By

Un convegno ad inutilmente Expo


Vado ad un convegno inutile (uno dei tanti) per accompagnare Qualcuno.
Non siamo molti: qualche addetto ai lavori, qualche altro addetto ai lavori che mi sembra siano giornalisti.
Certo, ovvio, piuttosto che lavorare è meglio fare il giornalista.
Qualche blogger che vuol dire studentesse molto fuori corso o signore di mezza età, tutte disoccupate, che fingono di cucinare qualcosa, fingono di fotografare con la loro tavoletta foderata o con il telefono e scrivono “di getto” senza poi leggere e correggere. E pubblicano tutto immediatamente sui “social”.
Pochi altri. Infine i tifosi.
MI era sfuggito che tra i relatori ci fossero Il vate, il critico d’arte dei critici d’arte, il tuttologo, il provocatore post pasoliniano, l’Oscar Wilde della Tv generalista, insomma Vittorio Sgarbi e a seguire, poveri noi, tale giornalista Cruciani, conduttore radiofonico che si esalta nell’intervistare senza far rispondere, parlando letteralmente e fisicamente sopra il malcapitato fesso, bisognoso di notorietà, con forte accento romanesco e in sfregio alla lingua italiana, ma non importa, fino a riuscire, ed è questo il suo obiettivo, a far dire al povero disgraziato qualche si, no, forse, ecco e una fesseria sulla quale costruire la sua fortuna giornalistica.
Nel caso di Sgarbi so già che parlerà senza interruzioni per 20 minuti filati. Che comincerà con il tema, passerà alla critica d’arte, inserirà qualche parolaccia, un aforisma di Wilde e finirà parlando di Renzi, Berlusconi e di teatrino della pseudo politica da gossip e insulto gratuito finale.
L’altro non farà di meglio.
Ma quello che mi è sembrato affascinante è come le persone in grado di intendere riescano a difendersi da questo fiume in piena di parole inutili.
Una breve spiegazione scientifica.
Le onde sonore emesse dal gracchiante raggiungono l’orecchio, non importa se siano parole di senso compiuto o altro.
Dall’orecchio al cervello un sistema complesso e affascinante non ancora del tutto noto trasforma tali vibrazioni in segnali elettrici che raggiungono le diverse zone del cervello il quale le rielabora in qualcosa che siamo in grado di decifrare, per poi cercare di capire.
Questo per dire che il linguaggio è qualcosa di fisico.
Nel mio caso, e secondo me è successo a molti altri, questo meccanismo non è scattato.
Tutto si è bloccato per 20 minuti. Un meccanismo di autodifesa automatico, come il cuore che batte a prescindere dalla nostra volontà. Davvero affascinante.
Il fenomeno si è ripetuto con l’altro relatore, ma, purtroppo, a quel punto, è stato il corpo a cominciare a soffrire a causa della postura; perché rimanere seduti per molto tempo senza fare nulla è faticoso.
Qui interviene sicuramente quella sorta di famigerato e odioso super IO o non so come si chiama, condizionato dalla nostra diciamo buona educazione rigidamente osservante cattolico e borghese, che mi ha impedito di alzarmi e andarmene.
Anche Qualcuno mi ha confessato che avrebbe tanto voluto farlo.


Gli altri relatori se la sbrigano in fretta.
Non saprei dirvi chi paga, ma credo siano soldi “pubblici”.
Applauso di cortesia.
Non segue rinfresco e quindi il gruppo, direi sparuto, si dilegua.
Restano gli addetti ai lavori, per contratto, e i tifosi.
Loro, i tifosi, i talentuosi, il sistema di autodifesa di cui ci ha dotato la natura o Dio, e noi ringraziamo entrambi, lo hanno in attività continuamente e sono in grado di ricevere un’altra piena di parole inutili.
Da “Un inutile convegno pomeridiano a Expo Milano 2015”


 

Fabio Zago
Fabio Zago
About me

Fabio Zago, docente dell’Accademia Gualtiero Marchesi, è il consuente gastronomico di unaricettalgiorno. Presta la sua consulenza gastronomica per riviste di settore ed è consulente gastronomico per numerose aziende agroalimentari. E’ autore di testi scolastici adottati in diversi Istituti Alberghieri italiani e di numerosi libri di cucina per il grande pubblico: “Rapida Mente buoni”, “La cucina wok”, “Mousse paté e terrine”, “I sapori della cucina tex mex”, “I sapori della cucina araba”, “Cucina ok a basso prezzo”, “La buona cucina vegetariana”, “Il piatto in un bicchiere”. E’ autore e curatore di una collana di cucina dietetica: “La buona cucina in gravidanza”, “La buona cucina disintossicante”, “La buona cucina senza latte”, “La buona cucina con le fibre”. Già durante gli anni di formazione all’Istituto Alberghiero ha iniziato a viaggiare per il mondo alla scoperta di realtà gastronomiche e culturali diverse dalla sua. Gli Stati Uniti, Londra e Parigi sono state le tappe fondamentali della sua crescita e gli hanno lasciato un’impronta cosmopolita, ma al contempo hanno radicato in lui la convinzione che quella mediterranea è la miglior cucina possibile. E’ stato Direttore Didattico della Scuola de La Cucina Italiana per oltre 20 anni. Ha lavorato presso prestigiose realtà nel mondo, fra cui: Hotel Excelsior, Cras Montana (CH) Centro enogastronomico Altopalato, Milano Excelsior restaurant, Beverly Hills, California (USA) Café Royal restaurant, Londra (UK) Forte Hotel Village, S.ta Mangherita di Pula La Cucina Italiana web e carta Oltre ad aiutarci in cucina e a suggerirci ricette, firma i suoi spigolosi post sul blog

YOU MIGHT ALSO LIKE

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *