Anna By

Rompere gli schemi


Paolo Lopriore a Identità Golose

La cucina della mamma. Ma non la mia, di mamma.
Una mamma antica, di quelle che entravano in cucina la mattina con l’idea precisa di quello che sarebbe stato il pasto di casa.
Un solo animale, un solo vegetale, che diventano il menu di una famiglia allargata.
I membri della famiglia che arrivano uno alla volta, alla spicciolata, e si siedono al tavolo comune e aspettano con ansia che tutto sia pronto.
Quel desiderio sottile che sentendo i profumi e vedendo i gesti si fa via via più forte e diventa fame, nel vero senso del termine.
Poi arrivano gli altri, e la tavola si compone di voci, di attesa, di vivacità.
E infine arrivano anche i piatti, che non sono quelli precisi e ‘leccati’ dei grandi chef, non sono ‘impiattati’ con germogli e schizzi, pennellate e granelle.
Sono piatti conviviali dove i singoli elementi sono divisi, e dai quali ognuno può decidere in autonomia come crearsi il proprio.
Perché a qualcuno piace il petto, a qualcuno la coscia. A qualcuno piacciono le verdure, a qualcun altro meno. E qualcuno vuole le cose ben cotte, mentre altri preferiscono quella parte che è rimasta un po’ più cruda. Con la mamma che fa da garante, come al ristorante potrebbe fare un cameriere evoluto, che è il nostro aiuto, il tramite tra noi e il cibo, tra i clienti e lo chef.
Il passarsi il piatto di servizio, l’attesa che sia pronto, l’energia che si muove intorno alla tavola è davvero l’essenza dello stare a tavola italian style.
Ed è anche la nuova visione del mondo di Paolo Lopriore, da sempre lo chef che più di ogni altro ha saputo guardare oltre, e che prima di tutti noi ha deciso dove andremo.
‘Mi sono ripreso il mio gesto, non sono più creativo. Mi sono riappropriato del mio cucinare’
Quel gesto e quella sapienza, quel desiderio di ritornare alla cucina è il desiderio di tanti di noi clienti, che dopo dieci anni alla rincorsa dello star system gastronomico, cercando di capire che cosa diavolo ci stessero propinando nel piatto, studiando la loro biografia per intuire quale astruso pensiero ci fosse dietro alla loro ‘filosofia di cucina’, speriamo davvero che si torni alla concretezza e alla piacevolezza che solo un ‘pranzo in famiglia’ ci può regalare.

Anna
Anna
About me

Anna Prandoni, giornalista e scrittrice, si occupa da oltre quindici anni di enogastronomia, con particolare attenzione alla storia dell’alimentazione e alla sua influenza sulla cultura e sulla società italiane. www.annaprandoni.it

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