Gli Assaggi di questa settimana: la cucina esempio virtuoso di incontri e aperture culturali; Mulino di comunità e la democrazia alimentare in Puglia; il boom delle proteine rischia di sembrare una bolla mediatica; il marchio MSC assegnato al pesce, per garantire qualità e sostenibilità; stelle Michelin in rosa, Iside De Cesare e Cristina Bowerman si raccontano. Buona lettura!

1 ) La cucina può essere un esempio di apertura culturale al mondo. Un piatto è l’incontro di ingredienti espressione di culture distanti e differenti tra di loro: se questo vale palesemente con la globalizzazione e la cucina fusion, vale anche con il più tradizionale dei piatti regionali. Andando alla ricerca dell’origine dei vari ingredienti, la regione di quel piatto allarga subito i propri confini e abbraccia il mondo in un istante ricco di sapore.

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2 ) La Puglia si rivela una delle zone più attive nel sud Italia, per quanto riguarda gli aspetti legati al cibo. Naturale contenitore di prodotti e ingredienti unici, ha saputo intelligentemente unire a queste potenzialità la capacità di promuoverle. Il progetto del Mulino di comunità, sorto nel Salento, persegue diversi obbiettivi: luogo accessibile, molitura aperta al pubblico, promozione del territorio e luogo di incontro. Il traguardo più alto che si pone questo progetto? La democrazia alimentare, perché mangiare bene e sano non siano più un privilegio di pochi.

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3 ) Elogio delle proteine: al ristorante e nei supermercati sono sempre più diffusi e pubblicizzati i cibi che le contengono, o che vengono arricchiti con queste macromolecole utili all’organismo, come fosse un valore aggiunto. Mode alimentari? Corsi e ricorsi storico-gastronomici? Prima che qualcuno le criminalizzi, nel frattempo è proteina-boom, tanto da enfatizzarne la presenza anche in cibi che le contenevano già prima che la proteina fosse così popolare e ricercata.

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4 ) Secondo un recente studio il marchio MSC dell’organizzazione no profit Marine Stewardship Council, assegnato al pesce, riesce a tutelare il consumatore da frodi e a garantire la qualità del pescato, con un occhio anche alla sostenibilità della pesca attraverso une filiera tracciata.

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5 ) Stelle Michelin in rosa, una minoranza, un piccolo fiume che sfocia in un oceano al maschile. 4% è la percentuale di donne chef, l’Italia è però il Paese al mondo che conta più donne stellate.

Due di queste si raccontano in questo articolo: Iside De Cesare e Cristina Bowerman.

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