Gli assaggi di questa settimana: i manzi Wagyu dal Giappone allevati in Italia; hamburger 100% veg che sfrigolano in padella e sanguinano; 50 anni di Franciacorta, prosit!; Colagreco e il suo eden verde al Mirazur di Menton; Christian Constant premiato dalla Michelin. Buona lettura!

1 ) Dal Giappone all’Italia il prezioso manzo Wagyu percorre un lungo viaggio, per arrivare sulle nostre tavole a un prezzo non sempre abbordabile. Se la partenza è l’Alto Adige, allora la carne, pur preziosa, può divenire più accessibile. È così che un giovane allevatore altoatesino, Stefan Rottensteiner, ha importato manzi giapponesi e grazie anche all’aiuto di biologi italiani ha affinato la tecnica di allevamento per risultati ottimali. Ma il business non si ferma qui: verrà creata una sorta di seconda linea, che prevede l’incrocio tra manzi giapponesi e bovini da latte, per un prodotto saporito ma per tasche più popolari.

Leggi l’articolo completo su Corriere Cucina

2 ) Accantonata la riserva sul perché una persona che ha eliminato la carne dalla propria dieta, debba poi fiondarsi su un piatto che richiama palesemente la carne pur non contenendola, ci interessa questo pezzo su un hamburger senza carne ma che ne imita alcune caratteristiche alla perfezione, almeno così pare. Cucinato da una catena di fast food Made in USA e prodotto da una società che emblematicamente di nome fa Impossible Food, questo hamburger sfrigola in padella e sanguina come carne, oltre a riprodurne il sapore. Il segreto? Leggetelo nel pezzo ma è tutta questione di emoglobina, opportunamente elaborata ed estratta dal mondo vegetale. E tornando alla riserva iniziale, forse questo è il primo step non per strizzare l’occhio ai vegani ma per convertire i carnivori, il futuro ci racconterà il finale di questa storia.

Leggi l’articolo completo su Il Post

3 ) Franciacorta, una terra ricca di contrasti, una crescita vitivinicola esponenziale in poco tempo. Bilanci positivi, al netto della recente crisi; si festeggia dopo che sono trascorsi 50 anni dall’assegnazione della DOC. Festeggia anche l’enologo-pioniere di questa terra, Franco Ziliani, che di primavere ne ha collezionate quasi 90.

Leggi l’articolo completo su Gamberorosso

4 ) I cuochi sempre più coltivano il proprio orto, il proprio giardino, non solo in senso figurato, occupandosi di ricerca, formazione, di cura della propria brigata non meno che del cliente, ma anche in maniera reale e concreta. Ecco quindi Mauro Colagreco che, come altri suoi colleghi, apre i cancelli del proprio giardino al Mirazur: una distesa a terrazze su Menton che restituisce a chi la coltiva pomodori, mandorle, zucchine e limoni di Menton. Uno spazio verde sospeso tra mare e montagne che rifornisce la dispensa ed è anche motivo di ispirazione per lo chef.

Leggi l’articolo completo su Food&Sens

5 ) La guida Michelin ha assegnato il premio “Mentor européen” a Christian Constant. Una sorta di riconoscimento ai tanti meriti di questo chef francese del sud ma che ha conquistato Parigi. Rue Saint Dominique nella capitale è “colonizzata” da ben tre suoi locali per tutte le tasche. Dallo stellato Violon d’Ingres a Les Cocottes fino al Cafè Constant, locale pioniere nella bistronomie parigina. Con alle spalle una gloriosa esperienza a Le Crillon, fucina anche di futuri talenti (Piège, Frechon), Constant continua a lavorare e a credere nei giovani e nel legame di fiducia con la propria brigata, vero supporto di uno chef-imprenditore.

Leggi l’articolo completo su L’Express