Agricoltura e cibo etico
Conoscere i termini per sapere ciò di cui parliamo è importante, soprattutto quando entriamo in un territorio che è un mix equilibrato di scienza, conoscenze sul campo, credenze popolari, esperimenti chimici e pratiche magiche.
Ecco un Glossario che ti aiuta a sapere tutto sui termini più usati quando si parla di agricoltura e cibo etico.
A KM ZERO
Il termine indica una tipologia di coltivazione, produzione e quindi alimentazione a basso impatto ambientale, per cui il reperimento delle materie prime è esclusivamente locale. In cucina denota la preparazione delle ricette con ingredienti che sono disponibili "qui e ora", cioè acquistati e prodotti entro lo stretto raggio del posto in cui si vive, magari dal contadino e che rispettano i piatti legati al proprio territorio e alla propria tradizione. L’obiettivo è di ridurre l’inquinamento e preservare la qualità degli alimenti (si evitano trasporti di merci per lunghe distanze con relativo abbattimento del gas serra e deperimento delle materie prime). In Italia la sua introduzione ha avuto successo e in alcune regioni, come il Veneto, il cibo a Km zero è diventato, tramite la Coldiretti, un marchio da apporre sui menu e sulle vetrine dei negozi, che possono essere trattorie, bar o ristoranti.EQUO SOLIDALE
Il termine si riconosce nella definizioni di “Economia Solidale” e quindi “Commercio Equo Solidale” che indicano un sistema di relazioni economiche e sociali che pone l’uomo e l’ambiente al centro, cercando di coniugare sviluppo con equità, occupazione con solidarietà e risparmio con qualità. Presuppone la comune esigenza di dare un senso alla spesa che tutti facciamo quotidianamente, ma soprattutto per aiutare e promuovere produttori che fanno parte di paesi economicamente meno sviluppati (America Latina, Africa, Asia e paesi dell'Est), a cui viene garantito un guadagno adeguato e condizioni di lavoro dignitose. Le organizzazioni di commercio equo e solidale si occupano di comprare direttamente da chi produce, evitando così speculazioni da parte di intermediari del commercio tradizionale.
VEGETARIANO
Si indica con questo termine quel comportamento alimentare (vegetarianismo) che esclude il consumo di alcuni o tutti gli alimenti di origine animale, in genere per diversi motivi: etica e ambientalismo a favore dei diritti degli animali, salute, religione, igiene, influenze sociali, cause economiche (condanna delle pratiche legate all'allevamento industriale e alla sperimentazione sugli animali). Per questa ragione si distinguono differenti correnti della dieta vegetariana. Il vegetariano classico esclude sia carne che pesce, mentre alcuni si nutrono di prodotti ittici, altri eliminano le uova, o i latticini.
CRUDISMO
Indica un tipo di dieta composta da soli alimenti vegetali non sottoposti a trattamenti termici, principalmente per ragioni salutistiche. L’alimentazione prevede il solo impiego di cibi non cotti secondo la teoria per cui ci sarebbe altrimenti un’assimilazione sbagliata delle proprietà degli alimenti e quindi di scorie, generando a lungo termine un’intossicazione dell’organismo, soprattutto in età adulta e l’impiego errato di proteine rispetto alle tradizionali diete esistenti. I presunti vantaggi salutistici del crudismo non sono però mai stati dimostrati.VEGANO
Con vegano si indica la persona aderente a una dieta, o più propriamente a uno stile di vita chiamato veganismo che esclude l’uso di prodotti di origine animale, non solo per la propria alimentazione, ma per qualunque scopo (abbigliamento, salute, rispetto dell’ambiente, religione e spiritualità). In cucina il vegano rifiuta di nutrirsi di carne e pesce proprio come il vegetariano ma anche di ogni derivato da animale, quindi latte e latticini, uova e miele e qualsiasi altro prodotto la cui realizzazione implichi lo sfruttamento diretto di animali. La dieta prevede frutta, verdure e legumi. In sostituzione delle proteine si usano soia, seitan, semi di sesamo e altri tipi alghe e radici. I cereali preferiti sono riso, orzo, farro, kamut, burghul, cous cous, tapioca, grano saraceno, miglio, avena, segale e amaranto. Come dolcificante naturale è usato lo zucchero di canna, oppure il malto di orzo o di riso.
BIOLOGICO
Il termine quando si riferisce all’ambito agricolo e produttivo indica il processo di natura biologica di gestione delle aziende agricole. L'agricoltura biologica rispetto a quella convenzionale prevede tecniche "pulite", attuate con concimi naturali, la pratica delle rotazioni delle colture e sistemi di lotta biologica (per esempio, combattendo i parassiti infestanti con gli insetti che sono loro nemici naturali) e senza ricorrere a pesticidi o ad altre sostanze chimiche di sintesi o altri processi industriali (meccanica, chimica, estrattiva...). Frutta e verdura sono i prodotti biologici più acquistati, ma cresce anche la quota di chi compera latticini, pasta, biscotti, riso succhi di frutta e pane. A Tutela e garanzia del consumatore vigila l’organismo istituzionale IFOAM (International Federation of Organic Agriculture Movements) che effettua il controllo e rispetto delle norme sul tema biologico.
BIODINAMICO
In riferimento all’agricoltura biodinamica, il termine indica un metodo di coltura fondato su una visione spirituale della produzione agricola, che rispetta l'ecosistema terrestre includendo l'idea di agricoltura biologica e invita a considerare come un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso. La teoria biodinamica comprende alcuni metodi tradizionali praticati normalmente in agricoltura, come la rotazione delle colture e altri non propriamente scientifici. Il principio è simile a quello che sta alla base dell'omeopatia. Per migliorare la qualità del terreno e la qualità del raccolto, si impiegano nell’irrigazione delle sostanze di origine naturale appositamente trattate, che vengono chiamate "preparati". Inoltre, si pone attenzione al calendario delle semine secondo la posizione degli astri e ad altri riti, come l’analisi dell’energia vitale attraverso l’uso di cristalli e soluzioni reagenti.OGM
Acronimo di Organismi Geneticamente Modificati, ossia frutta, verdura, animali, batteri e qualsiasi altra forma di vita, in cui vi è stata una “manipolazione genetica” allo scopo di conferire loro determinate caratteristiche. Gli OGM sono anche detti prodotti transgenici. L’uso di OGM in ambito agro-alimentare è materia controversa, perché, seppur una corrente di pensiero veda dei benefici produttivi nella modifica del patrimonio genetico di piante e semi, rendendoli quindi più forti a malattie, parassiti e siccità, non sono stati del tutto rilevati i rischi per l'ambiente o per la salute umana e animale e la possibilità di coesistenza tra colture OGM e non-OGM e l'impatto economico-sociale della loro introduzione in aree rurali, soprattutto in paesi in via di sviluppo. I Paesi contrari, membri dell’Unione Europea, possono però fare appello alla «clausola di salvaguardia» per impedire la coltivazione all'interno del territorio nazionale di un qualsiasi prodotto OGM.LOTTA INTEGRATA
Indica una tecnica di produzione agricola di difesa delle colture che consente di ridurre i residui di fitofarmaci nei prodotti agricoli che finiscono sulle nostre tavole e di conseguenza l'uso indiscriminato di prodotti chimici; ciò è possibile mantenendo un controllo sul numero di insetti dannosi per le piante a livelli tali da non compromettere la produzione e la sua redditività, al di sotto della soglia di tolleranza. Gli strumenti utilizzati per combattere gli attacchi parassitari sono molteplici e cercano di tutelare l’ecosistema e le risorse naturali dell’ambiente: rotazioni, sfalci, potature, diserbo, irrigazioni e fattori di disturbo per le specie nocive, quali piante-esca che distolgano dalle varietà coltivate, oppure l'introduzione di maschi sterili che riducano l'incremento numerico degli organismi dannosi. Solo quando queste tecniche non sono sufficienti si ricorre ai prodotti chimici, ma in modo limitato e giudizioso.LOTTA BIOLOGICA
La lotta biologica è una tecnica che sfrutta i rapporti di antagonismo fra gli organismi viventi per contenere le popolazioni di quelli dannosi. Questa tecnica si è evoluta a fini agronomici e in genere si applica in campo agroalimentare per la difesa delle colture e delle produzioni alimentari, ma per estensione si può applicare in ogni contesto che richieda il controllo della dinamica di popolazione di un qualsiasi organismo.
- October 08, 2015
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